sponsor

lunedì 7 febbraio 2011

The Tetris Corner #1: possiamo fare a meno della tecnologia?

Diamo il benvenuto a un nuovo membro dello staff di INFO-CONSUMER: Valeria "Tetris" Petrella, una ragazza che prima che un'editorialista di questo sito è una consumatrice, proprio come voi lettori. Ecco perchè le sue opinioni potranno risultare altamente interessanti! Ma diamo ora spazio al The Tetris Corner.



Vedere, immaginare, scegliere, ricevere, indossare,sentirsi soddisfatti, ma c'è dell'altro?!
Ai nostri occhi, quelli della generazione attuale, non risulta così strano consultare cataloghi online, pagare by credit card, aspettare con ansia di ricevere a casa un pacchetto dal postino; ma cosa, del mercato di compra-vendita virtuale dei giorni nostri, ci attrae di più rispetto al toccare tessuti, ricevere consigli dai commessi di minuscoli negozi o grandi magazzini e pagare con le ultime monete rimaste?

Sarà forse la voglia di indossare capi singolari, evadere dalle mode comuni, scegliere con più calma o impiegare cinque minuti nei più strani orari, per volare con la fantasia e cambiare look o coltivare quello che ci soddisfa già rinnovandolo?!

Possono essere tante le motivazioni, forse sentirsi cittadini del mondo è quello di cui abbiamo più bisogno: ordinare cibi, di qualsiasi nazionalità e avere la possibilità di riceverli comodamente a casa 24 ore su 24, ci fa per un attimo sognare di essere in Cina o in Spagna, ci libera dalla monotonia e ci regala un'ora simpaticamente diversa.
Chissà però dove arriveremo, chissà se inizieremo a dissertare i negozi delle nostre strade e non sopporteremo più il rumore di una cassa, chissà se ci accontenteremo di scartocciare pacchetti, invece di andare in una libreria e sfogliare le pagine di un libro pensando a una persona a cui si potrebbe regalare.
Magari la tecnologia dovrebbe essere sempre accompagnata da un link costante con le nostre tradizioni e sarebbe meglio non perdere mai di vista i rapporti umani reali come la chiacchiera con il salumiere e il sorriso al libraio che si conosce da una vita; sono piccole sensazioni che non si possono provare attraverso un comune laptop!
Siamo continuamente bombardati da link che compaiono da soli sui nostri schermi, volantini pubblicitari di website scritti a caratteri cubitali, carte di credito che si aggiornano continuamente alla tecnologia e diventano passpartout affinchè ciò che immaginiamo e desideriamo possa materializzarsi in poche ore!
Oggi, l'abitudine mi spinge a pensare che non potrei assolutamente fare a meno della tecnologia, in tutte le sue forme!
Penso alla cena e mi viene in mente il forno a microonde, penso alla musica e nella mia mente compare il simbolo di una mela, penso alla comunicazione istantanea con le mie amiche quando non ho molta voglia di parlare a telefono e penso al nostro gruppo privato sul social network più famoso del mondo, organizzo una serata tranquilla in cui non ho tempo di cucinare ed è inevitabile che prediligo praticità, quindi ho bisogno solo di una rete wi-fi e un telefono, così una buona delivery arriva!
Insomma un bel controsenso per una persona che ama la comunicazione empatica, che si diverte a scrutare i negozietti più nascosti e impensabili per trovare quell'unico piccolo accessorio che colpisce la sua curiosità.
A 18 anni, ormai, i nostri genitori ci fanno assaggiare un po' di indipendenza regalandoci la carta prepagata per comprare i voli lowcost o la magliettina prodotta negli States o, ancora, gli ultimi brani musicali appena usciti.
Ma noi, noi ragazzi, ci siamo chiesti come faremmo senza? Come facevano loro senza tutta questa tecnologia?
Quando mio padre mi racconta dei suoi primi viaggi con gli amici, la prima cosa che sottolinea è la vecchia 500 in cui c'entravano addirittura in 5 persone; i viaggi erano lunghi, le distanze appaiono ai miei occhi assurde perchè i collegamenti stradali erano scarsi. La 500 era quella che era, lenta e non tecnicamente perfetta, i tempi più rilassati e si riusciva a vivere ogni minimo momento e a dargli significato con calma e spontaneità; ora con le combinazioni di scali di volo si riesce a malapena a prendere il volo successivo correndo tra i gate.
Ma c'è da dire che grazie ai lowcost giriamo il mondo con pochi euro, la possibilità è data alla maggioranza delle persone, indipendentemente dall'età, l'occupazione e le disabilità e si può decidere di partire anche 3 ore prima del boarding.

Forse il problema è il tempo, ne vorremmo tanto, per poi usarlo male, ma se invece ne avessimo poco per impiegarlo al meglio?! Se invece di comprare online 10 vestiti in un'ora ne comprassimo uno solo in un negozio, e lo indossassimo con molto più piacere perchè frutto di una scelta accurata e soddisfacente?!
Per me un vestito è un miscuglio di tante componenti: è tatto, è specchio, è prospettiva, è la proiezione del mio stato d'animo, è quello che voglio trasmettere ma che le parole non potrebbero render bene, è passeggiata, è relax ma anche eccitazione, è preparazione a un grande evento, è creazione della mia immagine sociale, delle mie maschere e dei miei sfizi, è 1 euro o 100, non importa, purchè sia quello che mi ha rapita, che mi ha creato un piacevole flashback.
Cosa invece a proposito di quelle che in inglese si chiamano "food delivery", ovvero consegne di cibo a domicilio?
Devo dirla tutta, quando vado in altri paesi mi sembra che il mio sia arretrato! Che addirittura dopo una certa ora non posso ordinar nulla, e se ho fame?? Devo per forza cucinare. E se non ho nulla da preparare?? Non mi resta che uscire di casa e sperare di trovare aperto un fornaio o un bar.
Qui in Italia supermercati 24/24h non esistono e chi lavora fino a tardi deve per forza trovare un modo per fare una scorta settimanale perchè dopo una certa ora non puoi ne ordinare ne comprare nei negozi.
Questo sì, devo dirlo, mi infastidisce.
Guardare un catalogo di pietanze su internet, con foto e prezzi disponibili, poter scegliere e inviare una e-mail o telefonare e comunicare indirizzo e codici dei piatti desiderati, penso sia una grandissima invenzione! Ti permette di invitare amici all'ultimo momento e decidere con loro il menu e, se ne hai voglia, di sederti su un tavolo basso con delle bacchette di legno tra le dita svagando la mente.
Insomma è tutto pronto, tutto caldo, sicuramente più economico di un ristorante. Per chi ama l'atmosfera di casa è davvero la cosa più adatta.
E allora, ognuno di noi abusa un po' di qualcosa nella vita, chi del tabacco, chi del cibo, chi del telefono. Io, ad esempio, amo le consegne a domicilio, ringrazio l'esistenza dei voli aerei lowcost e delle carte di credito che mi permettono di pagarli ogni volta che faccio un viaggio e, però, preferisco scegliere orari intelligenti, per evitare folla o file, ma lo shopping, beh quello è un questione viscerale, va fatto assolutamente tra specchi, commesse un po' invadenti, amiche nelle cabine prova adiacenti e megabustoni a spasso per la città!

1 commento:

Anonimo ha detto...

l'italia ha paura dei cambiamenti.....e le persone ke la popolano sono terrorizzate dalla tecnologia e dall'innovazione....al contrario di quanto vogliono dar a vedere !! sono tutti bravi a far scivolare la loro PREPAGATA....e sono altrettanto bravi a parlare di iphone......ma non fargli mai fare un clic su karmaloop xkè escono pazzi......sinceramente acquistare via internet non mi dispiace...anke se si tratta di abiti..xkè tante delle cose ke adoro del mio guardaroba qui in italia non si vedono nemmeno dal binocolo...poi ovviamente dipende!! spendere e spandere è anke una piccola forma di sfogo in momenti di astinenza....e li ci si prende anke tutto il weekend pur di trovare qlks ke delizi i nostri okki....nostalgia della 500??? no grazie.....tutta la vita un biglietto lowcost fatto da casa...parigi-amsterdam-madrid-londra-belino a meno di 50 euro andata e ritorno......il piccolo gioiellino della fiat si fermava a frascati e il meccanico ti dava nemmeno il resto......in conclusione viva la e_commerce....e vale stai tranquilla ke presto anke qui potrai ordinarti un piatto alle 5 del mattino....se nn sbaglio a milano qualcuno lo fa gia

Posta un commento